Con queste parole Gunther Langes, famosa Guida Alpina, celebrava ad inizio Novecento le straordinarie Pale di San Martino, il gruppo montuoso più esteso delle Dolomiti, divenute Patrimonio mondiale Unesco nel 2009.
San Martino è una piccola località alpina tutta da scoprire: la straordinaria architettura naturale delle Pale, con le sue guglie e i pinnacoli, sovrasta il paese e si illumina ogni sera al calar del sole, durante l’Enrosadira, mentre i fitti boschi e i pascoli verdeggianti che d’estate circondano il paese, d’inverno si tingono di bianco, con la neve che ricopre il paesaggio e lo rende ancora più suggestivo e magico.
Questo piccolo paesino tra le Dolomiti vanta una tradizione turistica di lunga data, da fine Ottocento: rinomata meta per gli amanti dell’alpinismo in ogni stagione e delle escursioni in alta quota, è la località ideale anche per chi cerca relax in un’atmosfera montana dal fascino raffinato, allora come oggi.
Lo straordinario paesaggio che circonda l’abitato di San Martino è salvaguardato dall’Ente Parco Naturale Paneveggio – Pale di San Martino, che durante tutto l’anno organizza eventi ed escursioni con esperti alla scoperta del territorio e della fauna locale; in estate e inverno oltre alle proposte per il tempo libero e gli sport, una moltitudine di eventi per grandi e piccoli vivacizzano la località, rendendola il luogo perfetto per una vacanza in montagna. Scarica qui la Guida al Territorio, non perdere gli eventi della località!
La nostra regione possiede un valore inestimabile dal punto di vista ambientale: parte di questa ricchezza è stata riconosciuta dall’Unesco, che nel 2009 ha accolto le Dolomiti tra i beni naturali patrimonio dell’Umanità. La zona delle Pale di San Martino e delle aree boschive circostanti, su una superficie di oltre 200 chilometri quadrati, è inoltre protetta, poiché è parte del Parco Paneveggio – Pale di San Martino, che comprende la Val Canali, parte della Val Venegia e la Foresta di Paneveggio, oltre all’estremità orientale della catena del Lagorai e una parte della catena Lusia – Cima Bocche.
L’Ente Parco monitora costantemente e tutela l’intera area e la fauna che la abita: i 4 centri visitatori di San Martino, di Paneveggio, di Villa Welsperg in Val Canali e nel Vanoi accolgono e accompagnano chi lo desidera alla scoperta della natura incontaminata, che rende unica questa splendida valle.
Passo Rolle si trova ai piedi delle Pale di San Martino, e rappresenta la porta d’accesso che collega San Martino di Castrozza (a 9 km) con le altre valli dolomitiche. Il Cimon della Pala domina il passo svettando sopra l’incantevole Baita Segantini, forse uno degli scenari più caratteristici di tutte le Dolomiti. La vicina Val Venegia, con i sui pascoli e le sue Malghe, rappresenta durante l’estate uno dei luoghi imperdibili da visitare.
La Valle di Primiero si trova nel Trentino Orientale, nel cuore delle Dolomiti, in un’ampia conca prativa lungo la quale scorre il fiume Cismon; la particolarità di questa valle è la sua posizione, poiché è incastonata tra tre diversi gruppi montuosi: i gruppi dolomitici del gruppo delle Pale di San Martino e della catena del Lagorai circondano il territorio rispettivamente a Nord e a Ovest, mentre a Sud le Vette Feltrine chiudono la vallata.
Il principale accesso alla Valle da Sud è costituito dalla gola dello Schenèr, che mette in comunicazione la Valle di Primiero con la zona del Feltrino. La vicina Valle del Vanoi è collegata con la conca del Tesino e la Valsugana attraverso il Passo Brocon, mentre il Passo Cereda verso l’incantevole Val Canali consente di raggiungere la zona dell’Agordino. Verso Nord infine, il Passo Rolle permette il collegamento con la Val di Fiemme.
È il nome per il quale è famosa la Foresta di Paneveggio, una delle più pregevoli foreste di abete rosso delle Alpi, dove gli alberi raggiungono altezze ragguardevoli. Qui cresce l’abete rosso da cui si ricava un legno pregiato, detto di risonanza, dalle speciali caratteristiche armoniche, utilizzato dai più grandi maestri liutai da secoli per la produzione di preziosi strumenti musicali ad arco.
Due piccoli ma incantevoli specchi d’acqua situati a circa 2000 metri di altitudine, raggiungibili in circa 40 minuti di cammino su un facile sentiero dal Passo Rolle o da San Martino di Castrozza. Nel 1970, i laghetti di Colbricòn passarono agli onori della cronaca grazie al casuale ritrovamento di selci lavorate da cacciatori preistorici, che circa 9500 anni fa salirono su questi monti per cacciare stambecchi e camosci.
Incastonata ai piedi delle Pale di San Martino, sovrastata delle vette del Mulaz e del Cimon della Pala, la Val Venegia è il fiore all’occhiello del Parco Naturale Paneveggio – Pale di San Martino. Il suo nome è legato a Venezia: all’epoca della Serenissima infatti, i tronchi di questi boschi raggiungevano dopo un lungo viaggio attraverso i fiumi, la città dei Dogi. Ancora oggi, con i suoi pascoli e le sue Malghe, rappresenta durante l’estate uno dei luoghi da non perdere, con lunghe passeggiate anche in Mountain Bike o escursioni.
Riserva integrale del Parco Naturale, l’Altopiano delle Pale di San Martino è un ambiente assolutamente unico nel suo genere: 50 chilometri quadrati di nuda roccia dolomitica, situati ad oltre 2500 metri di altezza, circondato da alte vette. Un paesaggio lunare da esplorare in lungo e in largo grazie a una vasta rete di sentieri ben segnalati che collegano località e splendidi rifugi nei quali trovare ristoro durante il cammino, raggiungibile in inverno e in estate utilizzando la Funivia della Rosetta.
Situato ad oltre 2600 metri d’altezza, nel cuore dell’Altopiano delle Pale, il ghiacciaio della Fradusta spicca nella desolata landa di pietra grigia. Negli ultimi decenni, le sue dimensioni si sono notevolmente ridotte, tanto che il laghetto posto alla base è a serio rischio di scomparsa. Cima Fradusta è giustamente considerata una delle vette più panoramiche delle Pale, dalla quale nelle giornate particolarmente terse è possibile scorgere con lo sguardo la laguna di Venezia.
Splendido lago di montagna, il cui bacino ebbe orgine da antiche frane, situato a cavallo tra le valli di Vanoi e Primiero, e i cui dintorni d’inverno si trasformano in uno straordinario circuito di sci nordico con vista sulle Pale di San Martino. I boschi circostanti, la malga e le vacche al pascolo, formano un quadretto alpino di grande armonia: un paesaggio dolce e selvaggio, apprezzato anche dal regista Jean Jacques Annaud, che nel 1988 girò in questa zona per ben sei mesi gran parte delle scene del film “L’orso”.
Via Passo Rolle 74, 38054
San Martino di Castrozza (TN)
GPS: 46.261766, 11.800790
+39 0439 68083
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